Will and Jane

Martedì 30 aprile alle ore 19.30  Auditorium S. Margherita

L’Associazione studentesca “Ca’os Foscari” presenta:

Will & Jane 

Spettacolo in italiano, inglese, francese, mandarino, cantonese, tedesco, portoghese, spagnolo con sovratitoli in italiano

Ispirato alle opere di Jane Austen e William Shakespeare

Traduzione e allestimento: a cura degli studenti del secondo anno di ITES

Supervisione: Nicoletta Pesaro

Regia: Jimmy Lam

 

Il grande scrittore cinese Lu Xun scrisse che Shakespeare è un “eroe” che rende pienamente umani coloro che lo leggono, l’opera del drammaturgo inglese fu menzionata per la prima volta nel 1856 in un testo cinese sulla storia britannica, ma le prime traduzioni circolarono in Cina solo all’inizio del secolo scorso. L’Amleto fu pubblicato per la prima volta nel 1922, nella traduzione di un famoso poeta cinese, Tian Han, mentre l’Otello uscì in cinese negli anni Trenta. Dal canto suo Jane Austen è menzionata per la prima volta in una monografia del 1917. Orgoglio e pregiudizio uscì in due diverse traduzioni a Pechino e Shangai nel 1935.
La lingua cinese si è intrecciata alle opere dei due autori inglesi in varie forme ed epoche, spesso passando attraverso lingue veicolari, come il giapponese: a farle conoscere ai lettori cinesi fu appunto l’eccezionale fioritura di traduzioni e letterature straniere che caratterizzò il periodo del Movimento del Quattro Maggio (1919), straordinario crogiuolo di lingue e culture di cui ricorre quest’anno il centenario.
Gli studenti di ITES, con il loro docente di interpretazione cinese-inglese, Jimmy Lam, portano sul palcoscenico quest’anno una collezione di brani da loro tradotti, tratti da Orgoglio e pregiudizio, Otello e Amleto. Lo spettacolo prevede la recitazione di brani in cinese, cantonese, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e italiano: sfidando e abbracciando come nel Quattro Maggio la babele delle lingue traduttive nella loro diversità, gli studenti riescono in realtà a restituire interpretazioni ed emozioni diverse dei grandi testi classici, proprio grazie alla flessibilità molteplice e mutevole sensibilità di ciascuna lingua.

 

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